CLOP: IL MULO, LA NEVE, IL PASTORE

ispirato ad un’antica leggenda della Val Maira
di e con Giorgio Boccassi e Donata Boggio Sola
scenografia Props and Decors
immagini tratte da dipinti di Matteo Olivero e di altri pittori divisionisti
Progetto comunitario Alcotra – Pluf! (Progetto ludico unificato per famiglie)

…a volte per fantasticare desidero
essere un agnellino, o essere il gregge tutto,
per andare sparso per tutto il pendio
ed essere molte cose felici allo stesso tempo.
(F. Pessoa)

Una pastorella chiama le sue pecore. Tutte hanno un nome.
Da sempre l’essere umano dà i nomi alle cose e al creato.
Vicino ai prati dove pascola il gregge, però c’è un Colle ancora senza Nome.
In questa storia teatrale il Colle senza Nome avrà finalmente il suo Nome.

L’amico inseparabile della pastorella è un mulo generoso e infaticabile.
Insieme vivono l’estate in alpeggio fra lavori e incanti.
Improvvisa una tempesta di neve li sorprende e sarà difficile salvarsi.

La storia è ispirata a una leggenda della Val Maira.
Nella leggerezza del linguaggio teatrale, si riflette sul rapporto dell’uomo con la natura, in particolare con gli animali.
L’uomo non è il padrone della terra ma è solo un custode passeggero come il pastore che cammina sui prati. Deve ricominciare ad ascoltare la natura come ci insegnano gli animali.
Colorano il quadro vivente dello spettacolo alcuni particolari delle opere del pittore divisionista Matteo Olivero, nativo di Acceglio, che ha ritratto le amate montagne dell’Alta Val Maira, teatro della storia.
Nella sua vibrante pittura prendono vita la bellezza e la potenza misteriosa di una Natura che lascia senza parole.

Durata: 1h
Età: + 4

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