Il ghiacciaio Anselmo ha caldo

Il movimento del gigante bianco

di e con Giorgio Boccassi e Donata Boggio Sola

costumi e scene di Mirella Salvischiani

Il nuovo spettacolo di Coltelleria Einstein

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6-10 anni – tout public

“Il ghiacciaio Anselmo ha caldo” è una divertente seppur emozionante  azione teatrale  sul tema scottante dell’estinzione dei ghiacciai e la parola scottante è proprio giusta per un ambiente che si va sempre più surriscaldando.

I due interpreti si trovano nell’Albergo Rifugio in alta montagna, vicino al ghiacciaio Anselmo che si sta estinguendo. Nel gioco teatrale stanno piegando delle lenzuola bianche stese ad asciugare. Le lenzuola sono la metafora del ghiacciaio che si sta estinguendo.

I due diventano di volta in volta esperti divulgatori, fiocchi di neve, cubetti di ghiaccio, difensori della natura, amanti della montagna, che cercano di spiegare cosa sta succedendo nel mondo glaciale.

Soprattutto vorrebbero che il “lassù” sconosciuto diventasse il “quaggiù” degli spettatori.

Perché la conoscenza colma le distanze e quello che è lontano diventa vicino. E ogni cosa nella natura è “in rete” con tutte le altre.

Il ghiacciaio, apparentemente immobile, è invece in movimento. A volte lento, a volte veloce. Come ogni essere della natura, è vivo. Ha un suono, ha i suoi tempi dettati dalle stagioni. È bellissimo ma contemporaneamente può far paura perché non lo conosciamo, spesso ignoriamo il suo ruolo nel pianeta. Perché i ghiacciai sono fondamentali per la vita del pianeta e dell’uomo: forniscono acqua ai fiumi e ai laghi, quindi danno acqua per le nostre esigenze, servono ad irrigare i campi, sono forza stabilizzatrice sui pendii limitando il rischio di frane, attraverso il riflesso dei raggi del sole danno equilibrio alla temperatura sulla terra.

E sono solo alcune delle loro funzioni.

I cambiamenti climatici del nostro tempo, dettati in gran parte dall’uomo, favoriscono il movimento di fusione dei ghiacciai, un movimento veloce che cambia il ritmo e l’equilibrio di tutta la terra.

Saremo così sensibili da ascoltare il suono del ghiacciaio in movimento?